“Grover deve andare. Non ci sono più dubbi sull’elezione di Harrison”. 9 novembre 1888. The Evening Bulletin (Maysville, KY), Immagine 1. Chronicling America: Historic American Newspapers.

Nelle elezioni presidenziali del 1888, le tariffe rimasero una questione di grande importanza poiché i democratici ri-nominarono all’unanimità il presidente Grover Cleveland e i repubblicani nominarono il senatore dell’Indiana Benjamin Harrison. L’argomento di Cleveland di ridurre radicalmente le tariffe, così come la sua posizione contro le pensioni della Guerra Civile e la moneta gonfiata, lo rese impopolare tra i veterani e gli agricoltori, anche se mantenne un alto sostegno negli stati del Sud e di confine. Inoltre, una crisi per i democratici scoppiò quando l’ambasciatore britannico Lord Lionel Sackville appoggiò Cleveland sotto lo pseudonimo di Charles Murchison, risvegliando il sentimento anti-britannico. Nel frattempo, Harrison affrontò lo scandalo del tesoriere della Convention Nazionale Repubblicana W. W. Dudley, che scrisse una lettera ai lavoratori repubblicani includendo istruzioni per corrompere gli elettori nello stato dell’Indiana. Il 6 novembre 1888, Benjamin Harrison divenne il terzo presidente a perdere il voto popolare ma a vincere il collegio elettorale e quindi la presidenza. Per saperne di più!

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