Capitolo 30. Don’t Repeat Yourself

Steve Smith

Di tutti i principi della programmazione, Don’t Repeat Yourself (DRY) è forse uno dei più fondamentali. Il principio è stato formulato da Andy Hunt e Dave Thomas in The Pragmatic Programmer, ed è alla base di molte altre ben note best practice di sviluppo del software e dei design pattern. Lo sviluppatore che impara a riconoscere la duplicazione, e capisce come eliminarla attraverso una pratica appropriata e una corretta astrazione, può produrre un codice molto più pulito di uno che infetta continuamente l’applicazione con ripetizioni inutili.

La duplicazione è uno spreco

Ogni linea di codice che va in un’applicazione deve essere mantenuta, ed è una fonte potenziale di futuri bug. La duplicazione gonfia inutilmente la base di codice, risultando in più opportunità per i bug e aggiungendo complessità accidentale al sistema. Il gonfiore che la duplicazione aggiunge al sistema rende anche più difficile per gli sviluppatori che lavorano con il sistema capire completamente l’intero sistema, o essere certi che i cambiamenti fatti in un posto non debbano essere fatti anche in altri posti che duplicano la logica su cui stanno lavorando. DRY richiede che “ogni pezzo di conoscenza deve avere una singola, non ambigua, autorevole rappresentazione all’interno di un sistema.”

La ripetizione nel processo richiede automazione

Molti processi nello sviluppo del software sono ripetitivi e facilmente automatizzabili. Il principio DRY si applica …

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