Ciao ragazzi! Smettete di accoccolarvi con i vostri gatti (almeno nelle foto) se volete un appuntamento

Può la posa con un animale domestico aiutare gli uomini a trovare il successo negli appuntamenti? Non se l’animale è un gatto, dicono gli scienziati.

Posare con un gatto rende gli uomini meno desiderabili per le donne, rispetto a quando posano senza i loro amici felini, hanno recentemente scoperto i ricercatori.

Secondo un nuovo studio, le donne hanno valutato le foto senza gatto dello stesso uomo in base alle qualità desiderabili, e più donne hanno detto che sarebbero state propense a considerare l’uomo per relazioni a lungo e a breve termine: Foto: Vedere il mondo attraverso gli occhi di un gatto

In precedenza, altri studi avevano scoperto che le donne consideravano gli uomini che possedevano animali domestici “più attraenti e frequentabili” rispetto agli uomini che non possedevano animali domestici, ma questo effetto era solitamente associato al possesso di cani.

Questo ha portato gli scienziati a chiedere: gli uomini con i gatti sarebbero più desiderabili degli uomini soli?

Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno condotto due indagini: una con 708 partecipanti e una con 680 partecipanti. I soggetti dello studio erano tutti residenti in America tra i 18 e i 24 anni, e che si identificavano come donne ed eterosessuali.

A seconda del gruppo, le donne guardavano le foto di uno dei due uomini bianchi – “Maschio 1” o “Maschio 2” – che avevano circa 20 anni e indossavano camicie blu. Le partecipanti hanno guardato due versioni della foto di ogni uomo: o con o senza un gatto

Quando il primo gruppo ha visto “Maschio 1” da solo, lo hanno visto come “più estroverso di quando è raffigurato con il gatto”, hanno riferito gli scienziati. E quando “Maschio 1” è stato fotografato con un gatto, i partecipanti allo studio lo hanno visto come “più gradevole, nevrotico e aperto”, rispetto a quando ha posato da solo, secondo lo studio.

“Maschio 2” ha anche ottenuto un punteggio più alto in estroversione e coscienziosità quando era solo, e più alto in gradevolezza e apertura quando era ritratto con un gatto.

E come ha influito il possesso di un gatto sulla desiderabilità degli uomini come compagni? Nel primo gruppo, circa il 30% degli intervistati ha detto che sarebbe stato più propenso ad avere una relazione con l’uomo senza gatto, rispetto al 19% che ha detto che sarebbe stato più propenso ad uscire con il possessore di un gatto. Le preferenze nel secondo gruppo erano più equamente divise, con solo circa il 23% che favoriva l’uomo senza gatto e il 19% che preferiva il coccolatore di gatti.

In entrambi i gruppi, circa il 50% delle partecipanti ha trovato gli uomini ugualmente frequentabili indipendentemente dal fatto che avessero o meno un gatto.

Ma alcuni dei soggetti dello studio erano predisposti a giudicare i gatti – e gli uomini che li amano – troppo duramente? Mentre circa il 19% dei soggetti in entrambi i gruppi ha detto di essere “persone da gatto”, il 48% si è definito “persone da cane” (il 24% ha detto di essere entrambi, mentre circa il 10% ha detto di non essere nessuno dei due).

Altri studi hanno dimostrato che gli uomini che sono considerati amanti dei cani sono percepiti come più indipendenti e mascolini, hanno riferito gli scienziati. Identificarsi come una “persona cane” può quindi anche abbracciare un pregiudizio gatto-centrico che è pervasivo nella cultura americana, bollando gli uomini che amano i gatti come “meno mascolini” e forse “creando una preferenza culturale per gli ‘uomini cane’ tra la maggior parte delle donne eterosessuali nel gruppo di età studiato”, secondo lo studio.

Le interpretazioni sulla databilità potrebbero quindi essere applicabili alle foto di uomini in posa con i cani? Una ricerca successiva potrebbe incorporare nel sondaggio foto che mostrano uomini con cani, per testare le risposte dei soggetti a specie diverse, hanno detto gli scienziati.

“Le donne troverebbero l’uomo da solo più o meno maschile di un uomo con un cane? Inoltre, quale ruolo giocherebbe la dimensione/razza del cane in queste percezioni?” Queste e altre domande “rimangono un’area per la ricerca futura”, hanno concluso i ricercatori.

I risultati sono stati pubblicati online il 9 giugno sulla rivista Animals.

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Originariamente pubblicato su Live Science.