Per centinaia di anni i nativi americani, i nativi dell’Alaska e i nativi delle Hawaii, spinti dal vangelo hanno scelto di diventare discepoli di Gesù Cristo. Così facendo, abbiamo affermato con le voci dei santi che tutto ciò che è necessario per la salvezza, la relazione con Dio e con i nostri fratelli e sorelle, è contenuto nel vangelo di Gesù Cristo. Rendiamo testimonianza della misericordia di Dio attraverso la nostra fede, continuando nel discepolato e nel ministero.

Il governo e le istituzioni religiose hanno intenzionalmente distrutto molte delle nostre culture e dei nostri sistemi di credenze tradizionali. Per assimilare i nostri popoli alle culture tradizionali, da bambini molti dei nostri antenati sono stati trasferiti con la forza in collegi, spesso gestiti da istituzioni religiose, compreso il metodismo storico. Storicamente, i popoli nativi sono stati obiettivi di coloro che cercavano la terra e altre risorse naturali. Il genocidio divenne uno strumento di avidità e una risposta alla paura. Mentre si cercava di cancellare i nativi dall’esistenza, anche le culture tradizionali caddero vittime di atti di genocidio.

Come nativi cristiani, affermiamo per la chiesa e per noi stessi che molti elementi delle nostre tradizioni e culture sono coerenti con il vangelo di Gesù Cristo e gli insegnamenti della chiesa. Affermiamo che lo Spirito Santo è fedele nel guidarci nella vita santa all’interno delle nostre culture e della cultura più ampia. Riconosciamo che, proprio come nella cultura più ampia, non tutte le espressioni delle culture tradizionali sono appropriate per tutti i credenti; Dio è fedele nel guidarci a un culto accettabile e a una continua crescita nella grazia, come popolo tribale. Affermiamo inoltre che la nostra identità come nativi o persone tribali è gradita al nostro Creatore e vitale per il corpo di Cristo.

Affermiamo gli uni per gli altri che le nostre lingue, culture, identità e molte tradizioni sono gradite a Dio e hanno il potenziale per rinfrescare la chiesa e offrire speranza al mondo. Essere meno è essere diversi da ciò che Dio ci chiede di essere nel nostro tempo.

Crediamo inoltre che molte delle nostre tradizioni native affermino la presenza di Dio, il nostro bisogno di una giusta relazione con il nostro Creatore e con il mondo che ci circonda, e una chiamata a una vita santa. Sia attraverso la convinzione collettiva che personale, il nostro popolo, individualmente e tribalmente, è condotto dallo Spirito di Dio a una maggiore consapevolezza di Dio. Le credenze tradizionali, coerenti con il vangelo e la testimonianza storica della chiesa, non dovrebbero essere intese come contrarie alle nostre credenze di nativi cristiani. Inoltre, la testimonianza dei cristiani nativi storici e contemporanei dovrebbe essere contata nella testimonianza storica della chiesa.

Poiché noi crediamo che la presenza creatrice di Dio ci parli attraverso le nostre lingue e culture e che tale testimonianza sia vitale per il lavoro continuo della chiesa tra il nostro popolo; e

Poiché molte tradizioni native sono state erroneamente temute, piuttosto che comprese come veicoli della grazia di Dio, e

Poiché tali paure hanno portato alla persecuzione dei popoli nativi tradizionali e dei cristiani nativi; e

visto che molte tradizioni sono state male interpretate come peccato, piuttosto che come espressioni culturali diverse che portano ad una comprensione più profonda del nostro creatore;

perciò, sia deciso che la Conferenza Generale della Chiesa Metodista Unita affermi la sacralità dei popoli nativi, le loro lingue, le loro culture e i loro doni alla chiesa e al mondo.

Sia inoltre deciso che crediamo nella fedele guida dello Spirito Santo nell’assisterci come individui e comunità nella conservazione di quelle culture e nella continuazione della loro fede; che proprio come ci sono molte parti del corpo di Cristo, ci sono molte tradizioni, lingue, costumi ed espressioni di fede dei nativi; che nel meglio delle tradizioni dei nativi, della chiesa e nello spirito dell’ecumenismo, permettiamo l’opera dello Spirito di Dio tra le nostre comunità e tribù senza pregiudizi.

Perciò, sia inoltre deciso che, essendo giustificati dalla fede, onoreremo come sacre quelle pratiche che: ci richiamano alla sacralità dei Nativi; affermano come bella la loro identità tra i popoli del mondo; ci conducono a una giusta relazione con il nostro Creatore, la creazione e coloro che ci circondano; e ci chiamano a una vita santa. Invitiamo il mondo, la Chiesa, la Chiesa Metodista Unita e il popolo della Chiesa Metodista Unita a ricevere i doni dei Nativi come popolo di Dio.

ADOTTATO 2004
READOTTATO 2012
RESOLUZIONE #3334, 2012 LIBRO DELLE RISOLUZIONI
RESOLUZIONE #3331, 2008 LIBRO DELLE RISOLUZIONI
RESOLUZIONE #147, 2004 LIBRO DELLE RISOLUZIONI

Vedi Principi sociali, ¶ 162A.

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