Come si è diffuso lo spagnolo nel mondo

La lingua spagnola è nata nella penisola iberica dopo la caduta dell’impero romano, evolvendosi dal latino parlato. Originariamente confinato alla Spagna settentrionale e centrale, tuttavia, tra il 23° e il 16° secolo si sviluppò uno standard scritto a Toledo e Madrid e si diffuse verso sud durante il periodo noto come La Reconquista.

Durante il 16° secolo il colonialismo spagnolo portò la lingua in Messico, America Centrale e parti del Sud America, aree in cui lo spagnolo è ancora la lingua principale. È stato introdotto anche in altri luoghi, come le Filippine e Guam, ma oggi pochissime persone parlano spagnolo lì. Durante il XIX secolo molte delle colonie spagnole ottennero l’indipendenza, ma i loro governi stabilirono lo spagnolo come lingua ufficiale per stabilire l’unità nazionale. Questo secolo vide anche l’arrivo di molti immigrati europei in questi paesi, tra i quali l’apprendimento dello spagnolo fu incoraggiato per aiutare la loro integrazione.

Come risultato della guerra ispano-americana, conosciuta anche come guerra di Cuba, gli Stati Uniti presero il controllo di Porto Rico, ma la sua popolazione continuò a parlare spagnolo. Nel corso del XX secolo, milioni di portoricani emigrarono negli Stati Uniti e, insieme all’immigrazione dal Messico, portarono la lingua spagnola negli Stati Uniti. Oggi lo spagnolo è ufficiosamente riconosciuto come seconda lingua degli Stati Uniti e come lingua ufficiale de facto nello stato del Nuovo Messico. Infatti, lo spagnolo è sempre più accettato nei documenti ufficiali ed è persino usato in alcuni settori della politica del paese.

admin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

lg