San Vincenzo Ferrer è il patrono dei costruttori per la sua fama di “costruire” e rafforzare la Chiesa: attraverso la sua predicazione, il lavoro missionario, nei suoi insegnamenti, come confessore e consigliere. A Valencia, in Spagna, questo illustre figlio di San Domenico venne al mondo il 23 gennaio 1357. Nell’anno 1374 entrò nell’Ordine di San Domenico in un monastero vicino alla sua città natale. Poco dopo la sua professione fu incaricato di tenere lezioni di filosofia. Mandato a Barcellona, continuò i suoi doveri scolastici e allo stesso tempo si dedicò alla predicazione. A Lerida, la famosa città universitaria della Catalogna, ricevette il suo dottorato. In seguito lavorò sei anni a Valencia, durante i quali si perfezionò nella vita cristiana. Nel 1390, fu obbligato ad accompagnare il cardinale Pedro de Luna in Francia, ma tornò presto in patria. Quando, nel 1394, lo stesso de Luna divenne Papa ad Avignone, convocò San Vincenzo e lo fece Maestro del sacro palazzo. In questa veste San Vincenzo fece sforzi infruttuosi per porre fine al grande scisma. Rifiutò tutte le dignità ecclesiastiche, anche il cappello cardinalizio, e chiese solo di essere nominato missionario apostolico. Ora iniziarono quelle fatiche che lo resero il famoso missionario del XIV secolo. Evangelizzò quasi tutte le province della Spagna, e predicò in Francia, Italia, Germania, Fiandre, Inghilterra, Scozia e Irlanda. Numerose conversioni seguirono la sua predicazione, che Dio stesso assistette con il dono dei miracoli. Sebbene la Chiesa fosse allora divisa dal grande scisma, il santo fu ricevuto con onore nei distretti soggetti ai due pretendenti al Papato. Fu persino invitato nella Granada maomettana, dove predicò il Vangelo con molto successo. Visse per vedere la fine del grande scisma e l’elezione di Papa Martino V. Infine, coronato dalle fatiche, morì il 5 aprile 1419. La sua festa è il 5 aprile.

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