Anatomia

La caviglia è un’articolazione composta dalla parte distale di tibia, perone e astragalo, formando la cosiddetta mortasa tibioperoneoastotalare, che è stabilizzata da diversi legamenti, che possono distendersi quando si verifica una distorsione. I legamenti più comunemente colpiti della caviglia sono:

  • Il legamento peroneo-astragalare
  • Il legamento peroneo-calcaneale

Le lesioni dei legamenti sono chiamate distorsioni. La distorsione più comune prodotta è quella del legamento laterale esterno del fascicolo peroneo astragalare anteriore, e di solito si verifica quando il piede è forzato in inversione (quando il piede è piegato sul bordo antero-esterno del piede).

Questi legamenti sono noti come il complesso legamentoso esterno della caviglia.

Le tre complicazioni più comuni della distorsione della caviglia:

    • In primo luogo, l’impingement (intrappolamento) in cui si forma del tessuto infiammatorio intra-articolare residuo (cicatrice), causando una mobilità ridotta e dolore.
    • In secondo luogo, lesioni osteocondrali o cartilaginee, dove la superficie cartilaginea dell’astragalo è interessata da una compressione al momento della lesione. In molti casi questa lesione è aggravata dall’instabilità cronica.
    • E infine, l’instabilità cronica, dove il paziente ha ripetuti episodi di distorsione sia nelle attività sportive che in quelle quotidiane e di conseguenza anche il dolore.

Trattamento della distorsione della caviglia

Trattamento conservativo

Con il trattamento conservativo, basato su taping funzionale e fisioterapia, l’80% dei pazienti recupera la sua attività sportiva entro 15 giorni a 3 mesi. L’immobilizzazione rigida non è usuale, tranne in casi eccezionali, per il trattamento di questa lesione.

Il trattamento fisioterapico delle distorsioni della caviglia si basa su tre pilastri:

  • Ridurre la fase infiammatoria.
  • Recuperare la mobilità articolare e la funzione muscolare.
  • Per lo più un lavoro di rafforzamento muscolare dei tendini peronei e lo stretching del tricipite surale (polpaccio e soleo).
  • Infine, gli esercizi di reintroduzione sportiva, i cosiddetti esercizi di propriocezione, sono essenziali.

Il problema è che dal 15% al 20% dei pazienti rimane sintomatico nonostante un trattamento ortopedico corretto. Possono presentarsi con dolore laterale alla caviglia, instabilità o gonfiore residuo con disfunzione

Un cambiamento fondamentale che i chirurghi ortopedici hanno fatto nel trattamento delle distorsioni di caviglia è che abbiamo cambiato la classificazione per grado di lesione (si parlava di distorsione di tipo I, II o III) a un concetto più “anatomico”, cioè, ora ci basiamo sulla struttura anatomica lesa per la riparazione.

Trattamento chirurgico

Dopo una diagnosi basata sull’anamnesi (recupero delle informazioni registrate), esame e test di imaging (raggi X e RM), e se il paziente non migliora dopo 3 mesi di trattamento riabilitativo, è indicato l’intervento chirurgico.

Con lo sviluppo dell’artroscopia, il concetto e la gestione della distorsione della caviglia è cambiato negli ultimi anni.L’artroscopia della caviglia ci permette di gestire tutte e tre le situazioni descritte nello stesso tempo chirurgico.

  • Nelle lesioni da impingement eseguiamo un’escissione del tessuto infiammatorio patologico (cicatrice ipertrofica).
  • Nelle lesioni cartilaginee eseguiamo tecniche di debridement, stimolazione e biopsia cartilaginea per eseguire un impianto di coltura di condrociti autologhi (ICC) se necessario, al fine di ottenere cartilagine sana nella zona della lesione.
  • E nei casi di instabilità cronica, ripariamo i legamenti colpiti, utilizzando solo una tecnica artroscopica, che permette al paziente di recuperare rapidamente ed eseguire un intervento chirurgico minimamente invasivo.

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