Foto per gentile concessione di Flickr

Una delle lezioni più difficili da insegnare in un campus universitario è che la libertà di parola deve essere presa alla lettera.

Significa che chiunque in America può dire qualsiasi cosa lui o lei voglia, senza limiti o punizioni da parte del governo. Qualsiasi eccezione ha in gran parte a che fare con l’uso della parola per commettere un crimine.

Tuttavia un nuovo studio della John S. and James L. Knight Foundation e Gallup mostra una disconnessione tra l’entusiasmo degli studenti universitari per il concetto di libertà di parola e la loro volontà di vederla pienamente protetta:

  • il 96% degli studenti universitari considera la libertà di parola molto o estremamente importante per la democrazia. Intrigante, il 91% dice lo stesso della diversità.
  • Quasi 9 studenti su 10 dicono che il primo emendamento – che include la libertà di parola – li protegge come individui.

Ma c’è un limite a questo entusiasmo per la libertà di parola.

  • Il 78 per cento crede che i college dovrebbero stabilire luoghi specifici dove gli studenti saranno protetti da idee o discorsi sconvolgenti.
  • Il 78 per cento vieterebbe commenti e insulti razziali, mentre il 71 per cento eliminerebbe i costumi razziali stereotipati. Entrambi sono protetti dalla Costituzione.
  • Uno studente su quattro dice che i campus dovrebbero limitare “le opinioni politiche che sono sconvolgenti o offensive per alcuni gruppi.”

E’ ormai un modello familiare, tratto da molteplici studi. Gli studenti universitari amano l’idea della libertà di parola, ma molti vogliono ritagliare delle eccezioni.

Ho appena concluso un semestre insegnando un corso su come la libera espressione ha giocato un ruolo nella storia e nella cultura americana dalla ratifica della Carta dei diritti nel 1791. Chiedo sempre agli studenti cosa hanno trovato più e meno interessante in termini di argomenti del corso. I segmenti sulla censura musicale e sulle misure di sicurezza post 11 settembre hanno ottenuto un grande successo. Il meno popolare: Il momento storico in cui gli americani hanno chiesto la libertà di parola per proteggere la loro giovane democrazia. La solita critica degli studenti: Sanno già queste cose”

No, non le sanno. Questo sondaggio e altri rivelano una generazione con un buon cuore, impegnata nell’inclusione e nella diversità, e alla ricerca di modi per i loro coetanei di non sentirsi disturbati o a disagio.

Questo è veramente lodevole, ma nulla nella Carta dei Diritti ci protegge dalle idee disturbanti. Al contrario, il Primo Emendamento le scatena.

Le università hanno l’obbligo di preparare la prossima generazione di cittadini, fornendo sia un’istruzione che intuizioni su come funziona l’America. Ogni volta che un sondaggista chiede agli studenti universitari: “Sei a favore della libertà di parola?”, vorrei che potessero chiedere un seguito: “Lo pensi veramente?”

Fino a quando la risposta è “sì”, abbiamo tutti del lavoro da fare.

Ken Paulson è il direttore del Free Speech Center alla Middle Tennessee State University.

(Il sondaggio completo Knight-Gallup è disponibile per il download qui. La Fondazione Knight è un sostenitore finanziario del Centro per la libertà di parola nei campus universitari)

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