Idrocefalo comunicante
Conosciuto anche come idrocefalo non ostruttivo, l’idrocefalo comunicante si verifica quando il flusso di liquido cerebrospinale (CSF) è bloccato dopo che esce dai ventricoli. Questa forma è chiamata comunicante perché il CSF può ancora fluire tra i ventricoli, che rimangono aperti.
Idrocefalo a pressione normale (NPH)
Questo tipo colpisce solo persone di 50 anni o più. Può svilupparsi dopo un ictus o una lesione. A differenza di altri tipi di idrocefalo, NPH si sviluppa lentamente a causa del blocco graduale del drenaggio del CSF, che successivamente causa un lento accumulo di liquido nel tempo. I ventricoli allargati poi premono sul cervello e causano sintomi. Questi includono segni simili alla demenza, simili al morbo di Alzheimer, e difficoltà di deambulazione che ricordano il morbo di Parkinson. Ecco perché la diagnosi è spesso problematica. La buona notizia, tuttavia, è che a differenza di queste condizioni, NPH può essere risolto.
Nella maggior parte dei casi, la causa di NPH è indeterminata. Tuttavia, NPH può verificarsi a causa di un’emorragia nel cervello a seguito di un trauma cranico, ictus, tumore al cervello, meningite (un’infezione del tessuto che circonda il cervello), o anche a seguito di un intervento chirurgico al cervello.
Poiché la diagnosi è complicata dal fatto che molte persone presumono che i sintomi di NPH (difficoltà a camminare/disturbi della vista, sfide cognitive/demenza lieve, urgenza urinaria o incontinenza) siano legati all’invecchiamento, è importante riconoscere che questi sintomi possono essere parte di NPH, che è una condizione trattabile.
Idrocefalo ex-vacuo
L’idrocefalo ex-vacuo si verifica a causa di danni al cervello causati da ictus o lesioni. In questa condizione, ci può essere un effettivo restringimento della sostanza cerebrale. Anche se c’è più liquido cerebrospinale (CSF) del solito, e i ventricoli sono allargati, la pressione del CSF può essere elevata o meno nell’idrocefalo ex-vacuo.
