Nella maggior parte delle lingue, se qualcuno dicesse che hai il cancro, sarebbe una diagnosi. In olandese, è più probabile che sia un insulto. Kankerlijer (“malato di cancro”) è uno di una lunga lista di bestemmie ed imprecazioni olandesi derivate dalle malattie. Ad una persona sgradita si potrebbe dire di “togliersi il tifo” (optyfussen) o “consumarsi” (krijg de tering). Se in inglese (americano) si ride a crepapelle, in olandese si potrebbe “ridere della pleurite” (lachen je de pleuris). In Inghilterra nessuno viene più chiamato “poxy bitch” da secoli, ma in Olanda si può ancora chiamare qualcuno “pokkenteef”. Una strada dannatamente lunga è un klereneind (“cholera-end”). E così via.

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Perché le imprecazioni sono basate su tabù sociali, nella maggior parte delle culture sono legate al sesso, agli escrementi o alla religione. Anche molte parolacce olandesi lo sono, ma spesso si sentono più deboli di quelle mediche. Schijt è meno simile al suo cognato inglese e più simile al più gentile francese merde. Mierenneuker (“ant-fucker”) è un’espressione anodina per qualcuno che si preoccupa dei dettagli. Anche “puttana” è un insulto in olandese, ma quando il rapper Lil’ Kleine ha litigato con la cantante pop Anouk lo scorso autunno, ha usato il più duro kankerhoer (“puttana-cancro”).

Gli studiosi non sono sicuri del perché gli olandesi imprechino con le malattie. Una teoria lo collega al calvinismo, il ceppo puritano del protestantesimo che ha preso piede qui nel XVI secolo, che sostiene che la virtù di coloro che sono destinati al paradiso si mostrerà nella prosperità terrena, nella salute e nell’igiene. “C’è stato uno spostamento dell’attenzione dall’aldilà a questa vita, che, per esempio, ha diminuito la forza del ‘Dio maledetto'”, dice Marten van der Meulen, un linguista olandese e autore di un libro sulle parolacce. Secondo questa teoria, “una bestemmia potrebbe essere più forte se si usasse qualcosa nella vita reale, come una malattia.”

C’è però anche quella che i linguisti chiamano l’ipotesi della frequenza: gli olandesi potrebbero bestemmiare con le malattie semplicemente perché ha preso piede. Il linguaggio, come ha detto Laurie Anderson, è un virus. Forse un giorno i bambini olandesi si scaglieranno l’uno contro l’altro al parco giochi con grida di coronalijer.

Questo articolo è apparso nella sezione Europa dell’edizione stampata con il titolo “Dutch disease”

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