Q: Ho sempre usato la parola “porta” per descrivere l’apertura dove potrebbe trovarsi una porta, che ci sia o no. Per esempio, un passaggio senza porta tra le stanze. È corretto o si dovrebbe usare un altro termine?
A: Abbiamo controllato otto dizionari standard e la maggior parte di essi definisce “doorway” come un’apertura con una porta. Tuttavia, diversi accettano una “porta” senza porta. Infatti, i due dizionari che usiamo di più differiscono su questo.
Merriam-Webster’s Collegiate Dictionary (11th ed.) lo definisce come “l’apertura che una porta chiude; esp. un ingresso in un edificio o una stanza.” Tuttavia, l’American Heritage Dictionary of the English Language (5a ed.) non menziona una porta nella sua definizione: “The entranceway to a room, building, or passage.”
Alcuni dizionari includono anche un senso figurato di “doorway” come un’opportunità di successo o un mezzo di accesso o fuga. L’Oxford Dictionaries online offre “the doorway to success” come esempio, mentre il Collins English Dictionary offre “a doorway to freedom.”
È corretto, vi chiederete, usare “doorway” per un’apertura che potrebbe avere una porta ma non ce l’ha? Con i dizionari standard divisi sulla questione, la scelta è vostra.
Non vediamo nulla di sbagliato in questo uso casuale di “doorway” per un’apertura senza porta tra stanze. Ma nell’inglese formale potrebbe essere meglio usare una parola come “entry”, “entrance”, “opening”, “entranceway” o “exit” per un tale passaggio.
L’Oxford English Dictionary, un dizionario etimologico basato su prove storiche, definisce “doorway” come “l’apertura o il passaggio che una porta serve a chiudere o ad aprire; lo spazio in un muro occupato da una porta e dai suoi accessori; un portale.”
Il primo esempio di questo uso nell’OED è tratto da “The Ruined Cottage”, una poesia del 1799 di Robert Southey: “La ricordo / Seduta di sera in quella porta aperta / E girare al sole”. (Abbiamo ampliato la citazione per aggiungere il contesto.)
Come si può immaginare, la parola “porta” è molto più antica, risalente all’epoca anglosassone, quando era scritta duru in inglese antico.
L’esempio più antico nell’OED è dal Beowulf, che si ritiene risalga ai primi anni del 700: “Duru sona onarn fyrbendum fæst” (“La porta, fissata con legami forgiati dal fuoco, si aprì subito”).
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