Un giorno del 1964 lasciò la banca per andare alla farmacia dall’altra parte della strada quando Clemente, che stava guidando, la vide, secondo la biografia di David Maraniss “Clemente: The Passion and Grace of Baseball’s Last Hero” (2006).
Si presentò a lei all’interno della farmacia, ma la signora Zabala non gli diede ascolto. Inoltre, suo padre era severo e la teneva al guinzaglio.
Clemente, che aveva già diversi anni di carriera nella Hall of Fame, la inseguì chiamando amici e vicini. Lei continuò a rifiutarlo ma alla fine cedette.
Le disse che aveva fretta di avere una famiglia perché stava per morire giovane, ma che Dio aveva un piano per lui, secondo Duane Rieder, fondatore e direttore esecutivo del Clemente Museum di Pittsburgh. Il signor Rieder l’ha citata dicendo: “Sentivo che il piano di Dio per me era di assistere Roberto.”
Si sono sposati il 14 novembre 1964, in Carolina, dove Roberto Clemente è nato, a est di San Juan, con centinaia di persone presenti, tra cui il governatore e diversi compagni di gioco di Clemente.
Clemente fu ucciso solo otto anni dopo, e la sua vedova ha assunto il ruolo di umanitario.
Ogni anno, ha preso parte attiva nella scelta del vincitore del Roberto Clemente Award, un onore dato dal 1973 al giocatore che “rappresenta al meglio il gioco del baseball attraverso il carattere straordinario, il coinvolgimento della comunità, la filantropia e i contributi positivi, sia sul campo che fuori.”
Dopo l’uragano Harvey, è volata a Houston durante le World Series 2017 per presentare il premio a Anthony Rizzo, la prima base dei Chicago Cubs, che era un sopravvissuto al cancro e che aveva creato una fondazione per aiutare i bambini con la malattia.
Mentre era a Houston, ha trovato il tempo per fare volontariato in una banca del cibo per aiutare le famiglie che si stanno riprendendo dall’uragano.